Le amate Dunk nascono come fusione tra le Air Force 1, Le Air Jordan e le Nike Terminator. Il primo modello esce nel 1985, si chiama Dunk in onore alle schiacciate mirabolanti dei giocatori. Viene creata la silhouette in versione alta, stondata sulla toe box, pianta larga per la stabilità e ammorbidita sul tallone. Perfette per giocarci a basket. Talmente votate all’agonismo, che il brand le colora con le palette dei principali college americani: UNLV, Arizona, Iowa, Georgia, Siracusa, Georgetown, Kentucky. Tutte squadre partecipanti alla lega universitaria NCAA.

Nike Dunk High: la scarpa da basket ideale. Peccato venga adottata tra gli skater. Il merito è soprattutto della suola larga e ammortizzata, che dona stabilità e comfort negli atterraggi , infatti poi viene aperto il dipartimento skateboarding Nike SB viene lanciato a marzo del 2002. Un anno prima però, il brand ingaggia 4 skater professionisti: sono Richard Mulder, Danny Supa, Gino Iannucci e Reese Forbes.Viene ridisegnata la silhouette Dunk, introducendo alcune innovazioni tecniche: la linguetta spessa (big tongue), il tallone morbido e una soletta ancora più ammortizzata. Inaugurano il nuovo dipartimento con 4 modelli di Nike Dunk Low: Mulder Dunk SB, Forbes Dunk SB, Gino Dunk SB e Supa Dunk SB. Ciascuno degli skater sceglie l’abbinamento di colori di proprio gradimento.

Tra il 2003-2009 , subito dopo aver collaborato con Supreme Nike capisce che per far conoscere la scarpa bisognava fare delle collaborazioni , così negli anni successivi, Nike SB realizza le Dunk più ambite per qualsiasi sneaker head . La vera pietra miliare porta la firma di Jeff Staple. Il designer viene chiamato nel 2005 per collaborare al “City Pack”. 4 Dunk Low dedicate ad altrettante metropoli: Tokyo, Londra, Parigi e New York. È proprio nella Grande Mela che avviene l’impensabile: 150 persone ammassate di fronte allo shop Reed Space di Orchard Street, risse, rapine e la polizia che arresta 20 persone. La storia finisce sui giornali e per la prima volta si parla di “Sneakers Frenzy”.

Nel 2020 entrano in gioco Virgil Abloh e Travis Scott. Eroi di una generazione.Off White x Nike Dunk Low dialoga con le origini. Virgil Abloh ripropone le colorway “be true” e le impacchetta con un secondo strato di lacci. Intento più conservativo che destrutturante. Travis fa l’operazione inversa: ne testa i limiti a forza di patchwork, toppe e spago al posto dei lacci. Risultato: 1700 euro di resell per le Travis. Per le Off White ci aggiriamo sui 400-500 euro.


Dunk Low x Travis scott Dunk Low x Off-White
Fino a quando arriva il 2020 in cui le Dunk esplodono e riscuotono un successo assurdo infatti in questo momento è una delle scarpe più iconiche.